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IL CONCETTO DI PARTECIPAZIONE POLITICA: LINEE DI UN INQUADRAMENTO TEORICO

Published online by Cambridge University Press:  14 June 2016

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Introduzione

È facile rilevare che nel pensiero politico costituzionalistico e liberale — e sotto questo profilo lo possiamo considerare la continuazione di una lunga tradizione del pensiero politico classico — l'attenzione si focalizzava sul tema della organizzazione del potere, cioè sulla individuazione di quei rapporti interni tra i diversi poteri (tra le diverse istituzioni) che garantissero i limiti e quindi il buon uso del Potere. È ben noto invece che il problema centrale per il pensiero democratico è quello della appropriazione e gestione del potere da parte dei cittadini; è questa redistribuzione potestativa infatti a garantire l'attuazione concreta del principio della sovranità popolare che è la base della filosofia democratica. Non c'è da stupirsi, pertanto, che in un'epoca come quella attuale, che per tanti rispetti merita di essere definita l'epoca della democratizzazione, il problema della partecipazione appaia centrale per la vita politica, ma anche, piú in generale, per la vita sociale in tutti i suoi aspetti. E parimenti non c'è da stupirsi che la parola partecipazione possa essere elevata al rango di parola-bandiera, di mito politico di eccezionale carica psicologica, come è avvenuto in tutto il mondo, specialmente a partire dai moti giovanili e studenteschi dei tardi anni ‘60. Il messaggio, infatti, che la parola partecipazione trasmette con incisiva immediatezza è proprio quello della riappropriazione del potere da parte dei cittadini. Per non dire poi che, nelle sue accezioni mitizzanti, il messaggio di questa parola si carica della speranza della soluzione finale del problema del potere, cioè del'annullamento dei rapporti potestativi attraverso la diffusione capillare del potere stesso. Si può ben dire, in forza di questo, che l'idea di partecipazione rappresenta oggi una delle nuove frontiere del pensiero utopico e in qualche misura sembra destinata a soppiantare la speranza marxista, perlomeno nella sua formulazione originaria, del superamento del dominio dell'uomo sull'uomo attraverso l'abolizione dei rapporti economici privati. L'utopia partecipazionistica ripone la sua speranza di superamento del dominio nella trasformazione di tutti i rapporti sociali in rapporti politici e quindi nel loro ribaltamento in rapporti partecipativi con la eliminazione degli elementi di potere intersoggettivo.

Type
Saggi
Copyright
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References

1 Sui rapporti tra pensiero politico liberale e democratico rinvio alla chiarissima analisi di Sartori, G., Democrazia e definizioni, Bologna, Il Mulino, 1969, cap. XIII.Google Scholar

2 Questa definizione, per la elaborazione della quale è rilevante in particolare il contributo di Mannheim, K. (cfr. Man and Society in an Age of Reconstruction, London Routledge e Kegan, 1954, tr. it. L'uomo e la società in un'età di ricostruzione, Milano, Comunità, 1959 spec. pp. 39–46), non significa naturalmente che strutture genuinamente democratiche prevalgano nella maggior parte dei paesi, il che sarebbe difficile sostenere anche alla luce di recenti indagini rigorosamente empiriche (cfr. in proposito Morlino, L., Misure di democrazia e di libertà: discussione di alcune analisi empiriche, in «Rivista Italiana di Scienza Politica», V (1975), pp. 131–166), quanto che sul piano delle ideologie, delle tavole dei valori e dei criteri di legittimità politici è il credo democratico ad emergere vincitore, al punto che anche la maggior parte dei regimi autoritari sono costretti ad ammantarsene.Google Scholar

3 Sulla componente utopica dei movimenti partecipazionisti degli anni '60 cfr. Touraine, A., Le mouvement de mai ou le communisme utopique, Paris, Ed. du Seuil, 1968, e anche dello stesso autore La società post-industriale, Bologna, Il Mulino, 1970, pp. 97 ss.Google Scholar

4 Rinvio in proposito alle interessanti osservazioni che fa J. Ellul su un'altra tipica parola-mito della politica contemporanea, quella di rivoluzione, nel saggio Autopsie de la révolution, Paris, Calman-Levy, 1969, tr. it. Autopsia della rivoluzione, Torino, SEI, 1974 pp. 75 ss.Google Scholar

5 Per una panoramica dei significati della parola partecipazione si veda Milbrath, L., Political participation, Chicago, Mc Nally, 1965, pp. 9 ss. e Nie, N. e Verba, S., Political Participation , in Greenstein, F. e Plosby, N., (eds.) Handbook of Political Science, Reading, Addison-Wesley, 1975, vol. 4, pp. 7 ss. Si veda anche il volume a cura di Cipolla, C., La partecipazione politica, Roma, Città Nuova, 1978, con un'ampia bibliografia sulle diverse dimensioni della partecipazione, ma soprattutto per i riferimenti alla problematica della partecipazione civico-amministrativa. Non sarebbe priva di interesse anche un'analisi dell'uso amplissimo (o forse si dovrebbe dire dell'abuso) di questa parola nella pubblicistica corrente negli anni passati.Google Scholar

6 Per la individuazione della specificità della sfera politica rispetto alle altre sfere sociali si vedano le osservazioni di Sartori, G., Cosa è «Politica», in «Rivista Italiana di Scienza Politica», II (1972) pp. 5 ss. e 19 ss.Google Scholar

7 Rinvio alla stimolante analisi che di questo fenomeno e delle sue conseguenze fa Dahrendorf, R., nel saggio Citizenship and Beyond , in «Social Research», vol. 41, pp. 673701, tr. it. in Sartori, G. e Dahrendorf, R., Il cittadino totale, Quaderno di Biblioteca della Libertà, n. 3, Torino, 1977, cfr. specie pp. 54 ss.Google Scholar

8 Cfr. Bendix, R., Nation-Building and Citizenship, New York, Wiley, 1964 specie pp. 74 ss. e Rokkan, S., Electoral Mobilization, Party Competition and National Integration , in La Palombara, J. e Weiner, M., (eds.), Political Parties and Political Development, Princeton, Princeton University Press, 1966; di quest'ultimo autore si veda anche The Comparative Study of Political Participation: Notes Toward a Perspective on Current Research in Ranney, A. (ed.) Essays on the Behavioral Study of Politics, Urbana, University of Illinois Press, 1962 e Dimensions of State Formation and Nation-Building: a Possible Paradigm for Research on Variations within Europe , in Tilly, C. (ed.), The Formation of National States in Western Europe, Princeton, Princeton University Press, 1975.Google Scholar

9 Cfr. Milbrath, , op. cit. , pp. 9 e 20.Google Scholar

10 Si vedano ad esempio i Documenti della rivolta studentesca, a cura del Movimento Studentesco, Bari, Laterza, 1968, passim .Google Scholar

11 Come è noto la discussione su questo tema è aperta dal discorso del 1819 di Benjamin Constant De la Liberté des Anciens Comparée à celle des Modernes. Su questa tematica si veda Sartori, op. cit. , pp. 154 ss. che fa il punto sullo stato attuale della discussione.Google Scholar

12 Sulla problematica della rappresentanza istituzionalizzata cfr. Steed, M., Participation through Western Democratic Institutions , in Parry, G., (ed.), Participation in Politics, Manchester, Manchester University Press, 1972, pp. 80–101, cfr. anche Finer, S.E., Groups and Political Participation, ivi, pp. 72–3.Google Scholar

13 Per la precisazione delle caratteristiche della partecipazione di movimento rinvio all'analisi di Pizzorno, A., Introduzione allo studio della partecipazione politica , in «Quaderni di Sociologia», XV (1966), specie pp. 273 ss.; e a Alberoni, F., Movimento e istituzioni, Bologna, Il Mulino, 1977.Google Scholar

14 Si entra cioè nella logica dei movement regimes, che si basano appunto sulla perpetuazione del movimento, ma privandolo dall'interno di ciò che lo rende fenomeno autenticamente partecipativo; cfr. l'analisi di Tucker, R.C., Towards a Comparative Politics of Movement-Regimes , in «American Political Science Review», LV (1961), pp. 281289.Google Scholar

15 Cfr. Tönnies, F., Gemeinschaft und Gesellschaft. Leipzig, 1887, tr. it. Comunità e società; Milano, 1963; per una sintesi filosofica di questa problematica cfr. Cotta, S., Comunità, in Enciclopedia del Novecento, vol. I, ed. Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1976, pp. 939–47.Google Scholar

16 Questa distinzione non è molto approfondita dalla letteratura sulla partecipazione che è per lo piú orientata verso una concezione unicamente decisionale della stessa; cfr. ad es. il lavoro di Verba, S. e Nie, N., Participation in America, New York, Harper e Row, 1972, tutto improntato al concetto di partecipazione orientata ad influenzare le politiche governative, cioè come decisione (vedi specie pp. 2–3). L'importanza della componente espressiva nelle forme contemporanee della partecipazione è messa assai bene in luce in Mosse, G.L., La nazionalizzazione delle masse, Bologna, Il Mulino, 1975. Per una interpretazione della partecipazione che esclude la sua riduzione integrale al puro partecipare al momento decisionale ed evidenzia la significatività della partecipazione ai «momenti di libertà» della vita sociale cfr. Cotta, S., Partecipazione: a che cosa? in «Rivista internazionale di filosofia del diritto», XLVII (1970), p. 67.Google Scholar

17 Tipico di quest'ottica micro-politica è il volume di Milbrath, cit.; si veda anche Verba, e Nie, , op. cit., che però contiene maggiori aperture ad un livello di analisi piú ampio.Google Scholar

18 Esemplari di questa impostazione sono i vari saggi di Rokkan sulla partecipazione (vedi nota 8) e il saggio citato di Pizzorno. Sul rapporto tra fasi rivoluzionarie e partecipazione cfr. Pellicani, L., Dinamica delle rivoluzioni, Sugarco, Milano, 1974, p. 152.Google Scholar

19 Per un diverso taglio di analisi delle dimensioni della partecipazione si veda Nie, e Verba, , Political Participation, cit., pp. 612.Google Scholar

20 Cfr. Pizzorno, , op. cit. , pp. 256–61.Google Scholar

21 La letteratura politologica non dedica purtroppo un'attenzione sistematica alla definizione a contrario della partecipazione nelle sue diverse facce. L'attenzione è rivolta per lo piú ad un aspetto soltanto, quello dell'apatia elettorale (cfr. ad es. Di Palma, G., Apathy and Participation, New York, The Free Press, 1970). Sinteticamente definirei l'emarginazione o esclusione politica l'opposto della partecipazione sotto il profilo della titolarità ad intervenire nei processi politici, l'apatia, l'opposto sotto il profilo dell'esercizio e la mobilitazione manipolata l'opposto sotto il profilo del contenuto dei comportamenti in questione. Per quest'ultima dico specificamente mobilitazione manipolata e eterodiretta, ma piú sinteticamente si potrebbe dire mobilitazione dall'alto, per distinguere da altri usi correnti di questa parola: si pensi per esempio a come viene sviluppato il concetto di mobilitazione (sociale e politica) a partire da Deutsch, K., Social Mobilization and Political Development, in «American Political Science Review», LV (1961), pp. 493514.Google Scholar

22 Parry, G., The Idea of Political Participation, in Parry, G., (ed.), op. cit. , p. 5.Google Scholar

23 Mi limito a citare questi tre tipi ideali di politica, non certo perché siano gli unici, ma perché presentano tra di loro nessi storici e culturali non trascurabili proprio in ordine alle dimensioni che qui trattiamo.Google Scholar

24 Cfr. Bendix, , op. cit. , p. 93, Rokkan, , Dimensions of State Formation and Nation-Building, , cit. pp. 570 ss.; cfr. anche Tilly, , Reflections on the History of European State-Making, in Tilly, , op. cit., pp. 35. ss.Google Scholar

25 Cfr. i saggi sopra citati di Rokkan, e Tilly, .Google Scholar

26 Si veda lo schema di sviluppo elaborato di Rokkan che colloca la fase della partecipazione dopo quelle della penetrazione e della standardizzazione (op. cit., pp. 570 ss.).Google Scholar

27 Cfr. de Tocqueville, A., L'ancien régime et la révolution.Google Scholar

28 Per una interpretazione filosofica di questi processi rinvio alle stimolanti analisi di Del Noce, A., ne Il problema dell'ateismo, Bologna, Il Mulino, 1964 e L'epoca della secolarizzazione, Milano, Giuffrè, 1970.Google Scholar

29 Sui rapporti tra sviluppo delle capacità estrattive (specie di natura fiscale) e degli apparati politico-amministrativi degli stati nazionali con tutto quello che ciò comporta in termini di doveri dei cittadini si vedano i saggi di Ardant, G., Financial Policy and Economic Infrastructure of Modern States and Nations , e di Braun, R., Taxation, Socio-political Structure and State-Building: Great Britain and Brandenburg-Prussia, in Tilly, (ed.), op. cit. Google Scholar

30 Cfr. ad es. le osservazioni di Fisichella, D., Sviluppo democratico e sistemi elettorali, Firenze, Sansoni, 1970, pp. 3033 sulla politica bismarckiana; su Disraeli cfr. Blake, R., The Conservative Party from Peel to Churchill, London, Fontana, 1972 pp. 97 ss.Google Scholar

31 Per un'analisi comparativa di questi sviluppi cfr. Rokkan, , The Comparative Study of Political Participation, cit., pp. 72 ss.Google Scholar

32 Op. cit. , pp. 273 ss.Google Scholar

33 Si veda la analisi classica di Michels, R., La sociologia del partito politico, Bologna, Il Mulino, 1966 e anche di Roth, Günther, I socialdemocratici nella Germania imperiale, Bologna, Il Mulino, 1971.Google Scholar

34 In questo senso cfr. Pizzorno, , op. cit. , p. 241.Google Scholar

35 Rinvio alle esatte osservazioni di Pellicani nel suo penetrante libro, La dinamica delle rivoluzioni, cit., capp. XI-XII.Google Scholar

36 Per l'inquadramento dei diversi tipi di regimi non-democratici e i loro rapporti con i processi di democratizzazione cfr. Linz, J.J., Totalitarian and Authoritarian Regimes, in Greenstein, e Polsby, (eds.), op. cit. , vol. 3.Google Scholar

37 Tanto è vero che nelle grandi dimensioni della polity contemporanea l'esser parte per aver un minimo di concretezza deve tradursi in un prender parte ad atti partecipativi concreti (elezioni, ecc.).Google Scholar

38 Per un approfondimento di questa tematica rinvio a Sartori, G., Tecniche decisionali e sistema dei comitati , in «Rivista Italiana di Scienza Politica», IV (1974), pp. 542.Google Scholar

39 Cfr. in proposito le osservazioni di Pasquino, G., Il problema della partecipazione politica , in «Alternative», 1976, n. 2–3, pp. 89.Google Scholar

40 Cfr. su questo punto le osservazioni di Bobbio, N., Crisi di partecipazione: in che senso? in «Rivista internazionale di filosofia del diritto», XLVII, 1970, pp. 5561, che pongono questo problema come quello cruciale della partecipazione politica odierna.Google Scholar

41 Questi problemi sono generalmente trascurati da coloro che vivono le esperienze psicologicamente molto intense dei movimenti nella loro fase di rottura; emergono invece piú tardi quando i movimenti cominciano ad istituzionalizzarsi: si dice allora che è la «burocratizzazione» la causa della partecipazione limitata e della scarsa democraticità che ora si manifestano, ma in realtà tutte le premesse di questa situazione esistevano già nella fase «calda» del movimento solo che prima non erano percepite.Google Scholar

42 Per un'ampia bibliografia sull'argomento rinvio a Di Palma, , Apathy and Participation, cit.Google Scholar

43 Per le analisi in chiave psicologica cfr. Milbrath, , op. cit. , pp. 7289, Robinson, J., Rusk, J., Head, K, Measures of Political Attitudes, Ann Arbor, University of Michigan Press, 1968, pp. 456 ss., e Verba, e Nie, , Participation in America, cit., cap. V; per le analisi in chiave sociologica cfr. Milbrath, , op. cit., pp. 110 ss. con ampi riferimenti bibliografici e Verba e Nie, op. cit., pp. 125 ss.Google Scholar

44 Per una discussione di questo modello cfr. Pizzorno, , op. cit., pp. 267 ss. e Nie, e Verba, , Political Participation, cit., pp. 31 ss.Google Scholar

45 Cfr. Nie, e Verba, , op. cit. , pp. 41 ss.Google Scholar

46 Cfr. Verba, e Nie, , op. cit. , pp. 255 ss.Google Scholar

47 Per l'approfondimento del concetto di mobilitazione si veda Netti, J.P., Political Mobilization, London, Faber e Faber, 1967.Google Scholar

48 Cfr. in proposito le osservazioni di Fisichella, D., L'analisi del totalitarismo, Messina, D'Anna, 1978 2, pp. 197 ss.Google Scholar

49 Dico trasmissione unidirezionale dei messaggi politici facendo riferimento ai messaggi di tipo decisionale; messaggi di altro tipo, ad es. informativo, sono infatti trasmessi in entrambi i sensi (dall'alto verso il basso e dal basso verso l'alto) anche dai partiti unici (cfr. in proposito Unger, L., The Totalitarian Party, Cambridge, Cambridge University Press, 1974).Google Scholar