To Duke Ercole I d’Este, Pisa 13 July 1498

Illustrissimo et Excellentissimo Signore mio et patre observandissimo. Per la mia ultimate scripta ad Vostra Excellentia portata ad essa per el correre suo, quale partite da qui ad li 7 del presente, quella haverà inteso quanto sin alhora gli era di novo. Da poi in qua altro non é sequito. Né creda la Excellentia Vostra ch'io habia dormito et che non sia stato vigilante et solicito per acquistare honore et gloria, sì al Lei, per essere io servitore et factura sua, como ad me proprio. Quella sapia ho tenuto bona praticha et intelligentia per mezo de fidatissimi homini et spie, per modo sicuramente me dava l'animo pigliare o per forza o d'acordo, quando me fosse presentato, el luoco di Pesscia, dischosto da qui circa deciocto o vinti miglia, bono castello importantissimo, quale fa de li homini trecento da facti. Ad questo exequire era bastante la mia compagnia cum giuncta de trecento cavalli legieri et fanti mile, per essere paese dovi non si ponno così commodamente adoperare cavalli. Haveva ordinato giungervi al improviso per accogliere et serrare fuora di quello luoco più gente fosse stato possibile, maxime ad questa stagione eschonno quasi tutti ogni die fuora; né dubito puncto cum li cavalli legieri et fanti n'haveria excluso la maiore parte, chel pensiero non me fosse reuscito, tanto più non essendogli gente forastiera, como gli era. Holo conferito cum lo Magnifico providetore, richesto l'aiuto de le gente bisognerianno.